Terzo incontro Infrastrutture – Martina Franca (TA), 7 giugno 2016
Se vuoi partecipare alla scrittura del Piano strategico del turismo, sul tema INFRASTRUTTURE, puoi commentare questo articolo.
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admin
Proposte per il tema Infrastrure:
– potenziare gli aeroporti esistenti connettendoli agli altri sistemi di trasporto, soprattutto ferrovia (prioritario il collegamento ferroviario aeroporto Brindisi – Stazione ferroviaria), nel breve periodo incentivare il servizio bus, riproporre il modello di SalentoinBus in altre provincie ed estendere il periodo di funzionamento;
– carta turistica utilizzabile in tutta la Puglia per gli spostamenti con tutti i mezzi di trasporto;
– incentivi ad aggregazione di operatori che operarano in zone omogenee per la creazione di servizi di transfert condivisi;
– Accordi quadro tra le diverse società ferroviarie esistenti sul territorio per l’interoperabilità, la possibilità di operare su tratte esercite da enti di proprietà diversa, bigliettazione unica;
– Puglia regione Bike friendly (velostazioni diffuse (best practise: stazione di Bari), bike hotel, app aggiornate sui tracciati;
– incentivi al sistema di trasporto locale per la creazione di parcheggi di scambio fuori dai centri abitati (Park and Ride con tariffe molto basse) e navette elettriche gratuite di collegamento con centro e spiagge (best practice: Comune di Melendugno che utilizza i soldi della tassa di soggiorno per offrire a chi la paga un servizio gratuito di navette elettriche che colleghe tutte le marine di Melendugno)
Grazie Antonio per le tue proposte, sulle quali ci confronteremo ancora insieme!
Obiettivi di breve/medio periodo (1/3 anni)
1. destagionalizzare i flussi turistici con tratte aeree low-cost fine settimana o settimana lunga (venerdì, sabato, domenica) dalle città europee che più riconoscono nella Puglia una meta di alto gradimento (per esempio: berlino, londra, parigi, vienna, zurigo, ginevra, altre città…);
2. ammodernamento strade rurali/ciclo-vie a carattere storico che fungono da poli attrattori turistici per il turismo natura;
3. creazione di piste ciclabili tra paesi che si trovano a meno di 5/6 km di distanza;
4. incentivare con vari strumenti la mobilità dolce: le località interessata da questi incentivi sono quelle costituite da aree dove non circolano mezzi mobili a motore, affinchè sia garantito al turista momenti di relax al riparo da traffico, rumori e inquinamento. Incentiva le aree destinate a solo passeggio o ad essere percorse con l’ausilio di bici elettriche o meccaniche. Incentivare sentieri che possono essere attraversati con un cavallo o con la mountain-bike;
5. protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Ferrovie dello Stato per l’assegnazione delle case cantoniere a determinati soggetti pubblico/privati destinandole a location adibite ad ospitare eventi culturali, mostre di arte e cultura, vendita e somministrazione di prodotti tipici locali da parte di imprese locali, location per la formazione nel settore turistico-alberghiero situati all’interno di percorsi turistici, etc. Deve essere creato un percorso interessante per il turista che possa almeno coinvolgerlo per minimo 1 giorno e ritornare nella struttura dove pernotta;
6. vecchie stazioni ferrovie dello stato inutilizzate e posizionate all’intero di cittadine importanti pugliesi. La destinazione di queste immobili dovrebbe essere legata a ufficio informazioni (IAT) qualora sono insediate all’interno del paese/città ed in prossimità del centro;
7. aumentare la quota di investimenti rivolta alla cura del verde pubblico sia all’interno dei Comuni che sulle strade comunali, urbane ed extraurbane. Il turista ha bisogno di ammirare in tutta la sua interezza la bellezza di una paese o di una città pugliese. Se le strade sono pulite (rifiuti ed erbacce), se sono manutenute, se sono presenti i segnali a raso, se si utilizza una adeguata ed univoca segnaletica stradale, etc, credo che il turista riesce a concentrarsi ad ammirare le bellezze di un territorio ed essere più sereno anche nelle scelte. Invece, ancora oggi, appariamo come un paese civilmente degradato strutturalmente…
Grazie
Grazie Andrea per i tuoi spunti di riflessione!
buon giorno – ho purtroppo mancato anche il secondo incontro di ieri ma credo che riuscirò ad essere presente per il terzo a Martina…
Ieri avrei provato a provocare la discussione sulle infrastrutture introducendo la questione del “paesaggio delle infrastrutture” ovvero la capacità di quanto e come le infrastrutture diventino esse stesse paesaggio e contribuiscano in maniera determinante a costruire scenari, viste, panorami, sguardi sul territorio… per fare ciò non ci si può limitare a farle ma bisogna porre la questione del come (sia in fase di progettazione – fase delicatissima) che in fase di esecuzione.
Per farvi capire cosa intendo per come – lasciatemi un breve inciso “provocatorio” sul nuovo ampliamento dell’aeroporto di Bari – non credo infatti alla validità dell’aver rivestito di tanti archetipi “castel del monte” i pilastri strutturali del terminal e tantomeno credo all’utilità dell’inserto sul pavimento in sabbia con le conchiglie… identità, sobrietà, eleganza coerenza del progetto architettonico sono altre cose nel mio pensiero (di professionista del settore lo ammetto…) non è possibile banalizzare interventi di questo tipo su parte del paesaggio naturale dei luoghi che in questo prossimo futuro saranno attraversati da ferrovie, strade, condutture, e non solo ma anche ciclovie, fabbricati, insediamenti di diverso tipo etc… le opere di infrastruttura non possono e non devono essere solo opere “autoreferenziali” (ovvero monofunzionali) devono porsi l’obiettivo di divenire a tutto tondo esse stesse paesaggio – ovvero portatrici di valori, identità, cultura, conoscenza, anche modernità, efficienza e funzionalità (beninteso..). L’ecosostenibilità delle infrastrutture poi deve essere la cicliegina: dialogo con il territorio, il migliore tracciato, il sistema di riferimento dei materiali, il rapporto virtuoso con i diversi sistemi ecologici (idrogeologia, natura, agricoltura e ruralità, energia, etc..) l’integrazione delle pianificazioni collaterali e dei programmi di sviluppo…
Poco fa accennavo alla qualità della progettazione: spesso vediamo brutti – banali viadotti in calcestruzzo attraversare le valli e le lame (elemento naturalistico e idrogeologico massimamente distintivo della puglia tutta) ecco il sistema di riferimento della progettazione deve cambiare radicalmente – in Puglia così come in Italia d’altra parte … nuove metodologie di interdisciplinarità, nuove forme di interazione tra attori, nuovi strumenti “iterativi” e “interattivi” sono assolutamente necessari per favorire e consentire il “cortocircuito” del pensiero tecnico-scientifico dei progettisti (pensate a quante figure intervengono, architetti, urbanisti, geologi, ingegneri, economisti, trasportisti, esperti agronomi, naturalisti, etc…). La puglia nel suo nuovo corso ispirato alla massima valorizzazione del patrimonio naturale -come giustamente invocato dal Governatore Emiliano – specie sul tema strategico del turismo e della cultura deve poter esprimere innovazione e conoscenza anche sotto questo profilo. buon lavoro a tutti!
Grazie Giuseppe per il tuo intervento e per le osservazioni! In questa fase…Scriveteci le vostre proposte progettuali (una scheda sintetica può andar bene) così da approfondirle insieme
Pur con la sensazione che la mia riflessione stia un po’ a latere e non centri pienamente il tema del PST cercherò di sintetizzare una proposta che contempli gli spunti progettuali da me evidenziati..!
Salve leggo che molti intervenuti dal vivo e anche qui su questo post, parlano di aeroporto, cortesemente domani qualcuno potrebbe ribadire l’importanza della riapertura dei voli passeggeri di linea a Grottaglie/Taranto?
SCALO CROCIERISTICO GALLIPOLI
Gallipoli ha visto negli ultimi anni un incremento turistico non indifferente. Spesso unica meta salentina scelta dal turismo giovanile attratto da un’offerta di mercato incentrata sull’intrattenimento. I numeri delle presenze parlano chiaro, ma più che i numeri dobbiamo guardare alle strategie politiche ed economiche che ci permettono di integrare i numeri alle variabili economiche e sociali del territorio. La mia è una semplice proposta che ritengo sia doveroso prendere in considerazione per le stesse motivazioni appena citate. Il settore crocieristico in Puglia si è sviluppato soltanto nei principali scali di Bari e Brindisi, ed è interessante sottolineare come questo settore abbia avuto, secondo i dati riportati dall`Ammiraglio Giuffré nel primo incontro sulle infrastrutture , il +400% di navi passeggeri/crociere nel solo porto di Brindisi. Bisogna certo considerare che i servizi offerti dai porti sopra citati per il settore sono più che adeguati in termini sia di esperienza, piuttosto che di infrastrutture e servizi portuali in generale. Tuttavia se dobbiamo parlare di specificità in termini turistici le città di Brindisi e Bari certo non si prestano ad avere una competitività con la città di Gallipoli. Le città di Brindisi e Bari fungono per lo più da scalo aereo portuale e navale più che da calamite turistiche. Il servizio quindi necessita di servizi aggiuntivi quali navette e pullman per raggiungere mete turistiche più attrattive. Il limite delle mete crocieristiche appunto è proprio questo, la difficoltà di raggiungere scali quanto più vicini all’attrazione. Il porto di Gallipoli presenta caratteristiche tecniche (pescaggio, lunghezza banchina) idonee all’attracco di navi da crociera, questo quindi si traduce nella possibilità di offrire un servizio di novità per il business delle compagnie crocieristiche che infine va ad incidere quindi nella domanda dei turisti. Oggi più che mai la semplicità di fruizione dei servizi è una delle chiavi di successo per gli enti turistici, e le compagnie crocieristiche d’altro canto, cercano sempre più un contatto diretto con la destinazione , vedasi l’attracco delle navi da crociera a Santorini, proprio perché la domanda dei propri clienti è basata su principi tra i quali la semplicità del viaggio itinerante. Dunque da qui la mia proposta per la promozione dello scalo crocieristico nel porto di Gallipoli, con l’introduzione di strumenti idonei atti a incentivare le compagnie, ad integrare Gallipoli nelle rotte del mediterraneo orientale, di cedere anche sperimentalmente in un primo momento alcune tappe da Bari/Brindisi a Gallipoli, quindi la promozione del porto di Gallipoli nella fiera internazionale cruise shipping Miami. Tutto questo potrebbe incidere fortemente nell’economia turistica sia per le compagnie crocieristiche che per la realtà locale con un indotto che possiamo immaginare.