- Volpe: avviato il Piano Strategico Nazionale del MiBACT (coordinato da Francesco Palumbo, ex Dirigente d’area del settore Beni Culturali della Regione Puglia). Si tratta di sperimentare nuove formule di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale. La Puglia ha segnato, negli ultimi anni un trend positivo nell’ambito della valorizzazione, promozione e gestione dei BBCC, ma molto ancora deve essere fatto.
Le statistiche dimostrano che la maggior parte dei turisti che arrivano in Puglia poi non vi ritornano. Bisogna pertanto saper intercettare tale domanda e capire quali siano le reali e diversificate esigenze dell’utente. Per fare ciò bisogna comprendere anche aree e contesti territoriali che possano soddisfare le esigenze più variegate.
Per quanto vi siano varie offerte formative nell’ambito dei Beni Culturali e del Turismo (percorsi formativi di scuola secondaria di II grado, IFTS, Corsi di Formazione, percorsi di Laurea triennale e magistrale), appare evidente come esse siano sganciate dalle reali esigenze del mercato.
- Bosna (Puglia Promozione): la Regione Puglia intende questi incontri come dei Business Plan del settore del Turismo in Puglia. Si tratta di creare un vero e proprio brainstorming per rilevare le proposte dal basso ed incrociarle anche con gli altri tavoli tematici. Il Turismo è indubbiamente uno dei settori che possono maggiormente trainare lo sviluppo economico del Paese e della Regione Puglia. La formazione, in Puglia, offre molto, ma ancora rimane da fare, soprattutto in merito agli aspetti più pratici nell’ambito lavorativo di riferimento. Si potrà partire dall’offerta di Corsi base per gli operatori nel settore (esercenti, albergatori, operatori nell’ambito dei servizi al pubblico), con un occhio attento all’utenza internazionale.
- Pazienza (UniFG): delegato dall’UniFG per il Piano Strategico di Puglia 365. Quando si parla di formazione bisogna capire che si deve partire dal basso, nel senso che è fondamentale che il territorio che vuole essere promosso conosca innanzitutto se stesso. Spesso gli abitanti di un contesto territoriale non conoscono le potenzialità e le valenze culturali ed ambientali della loro terra. Questa consapevolezza porta con sé anche una adeguata preparazione nell’ambito dell’ospitalità. Ad un livello successivo e più alto si pone poi l’erogazione di servizi specializzati e più settoriali (visite guidate). Una maggiore attenzione alla qualità ambientale del territorio ospitante è indubbiamente fondamentale (ad esempio aree camping che siano inserite in un contesto di pregio e non contaminato da abusivismo).
Sul settore della formazione, ancora resta molto da fare e l’offerta formativa attualmente disponibile in Puglia deve essere debitamente calibrata sulla reale offerta che si intende proporre. Si potrebbe ad esempio pensare a 1-2 poli di eccellenza formativa su base regionale per far sì che l’offerta non si parcellizzi troppo sul territorio e che gli studenti realmente motivati vi si possano formare, operando una sorta di “selezione naturale”.
Oltre alla formazione istituzionalizzata tramite Università ed enti di formazione, che ne dite di creare “eventi di formazione” come a Rimini è stato fatto con il Be-Wizard o a Riccione con l’Hospitality Day, o ancora meglio il BTO in Toscana. In questa ottica mi è sembrata interessante l’esperienza del BTM a Lecce e le iniziative dell’associazione degli operatori turistici di Gallipoli.