Scandale: presentazione del Piano Strategico del Turismo, da inserire nel piano Strategico del MiBACT. Realizzazione di un business plan, legato anche al FESR, al FES ed ai POR 2014-2020. Rispetto alle problematiche emerse nell’incontro del 14 aprile scorso a Foggia, questo odierno richiede un passo avanti nella proposizione di istanze dal basso. Resoconto degli incontri pregressi che vertono sulla selezione dei prodotti e dei settori su cui investire, soprattutto in relazione alle richieste dei singoli mercati e di target specifici (MICE, wedding, etc…).
Bosna: sono emerse varie esigenze formative e proposte, anche al seguito di un’analisi reale dei fabbisogni, partendo da una interazione necessaria con il mondo universitario. L’ideale sarebbe creare una Scuola permanente interateneo per la formazione in ambito turistico, preferibilmente da collocare in un’unica sede. La formazione delle guide, avendo come finalità l’individuazione di pubblici e fruitori differenti, cui dedicare appositi percorsi formativi.
Volpe: in questo secondo step servono proposte concrete. Iniziamo da una, partendo dai Musei (piccoli o grandi che siano, in rete o meno) e dalla crescente richiesta di cultura che arriva dagli utenti (di varie fasce di età, background culturale e cittadinanza). Perché non sperimentare l’utilizzo di studenti che, nel corso del loro percorso formativo universitario, possano andare a supportare il sottodimensionato personale che normalmente è impegnato nei siti archeologici e nei Musei della nostra regione?
Claudi (assessore alla Formazione): necessario un investimento dei fondi tarato sulle reali esigenze del mercato del lavoro. Creazione di un repertorio delle figure professionali che sia rispondente alle istanze del tessuto produttivo ed economico del territorio regionale. Per fare in modo che tale repertorio sia calzante col contesto socio-economico della Regione Puglia, sono state coinvolte varie figure di stakholders (scuole, imprese, enti) nell’ambito del Turismo (per cui è stato creato apposito tavolo tecnico). In questo modo non vengono più finanziati corsi di formazione che non siano mirati alla creazione di profili in uscita presenti nel repertorio regionale. Uno sguardo attento è rivolto soprattutto ai mercati stranieri (in particolare quello cinese). L’orientamento della nuova gestione è quello della formazione a catalogo, messo a disposizione dalla Regione Puglia e che poi si esplica nella fornitura di voucher formativi rivolti ai singoli utenti.
Cupertino (ARTI Puglia): progetto Osservatorio Istruzione e Formazione della Regione Puglia attraverso cui è emersa la volontà di sostenere il marketing territoriale a livello internazionale. In particolare, è stata attivata una collaborazione con la Fondazione Italia-Cina che si pone l’intento di intercettare le opportunità di investimento e di collaborazione con il mercato cinese. L’articolazione di una offerta turistica verso l’utenza cinese (che ha la particolarità di garantire continuità, laddove fidelizzata) porta con sé la necessità di incentivare i servizi infrastrutturali e legati all’accoglienza.
Belviso (Dirigente servizio turismo Regione Puglia): per l’attività del Servizio Turismo è fondamentale il nodo della formazione, anche e soprattutto in relazione alla figura della guida turistica, di stretta attualità rispetto alle istanze/esigenze del settore in questione.
Reina (associazione Gallipoli città bella): soci fondatori dell’associazione di cui faccio parte sono aziende che operano nel turismo. Abbiamo realizzato un corso di hospitality school, seguito da un corso articolato in 6 moduli che si proponevano di intercettare le esigenze dei turisti con l’offerta del territorio. L’associazione si è posta quindi come intermediaria tra l’Università e le aziende (strutture ricettive ed accoglienza). Fondamentale l’apprendimento in ambiente reale e concreto, cioè in azienda. INTERVENTO “G. Volpe: l’importante è che le aziende funzionino bene, altrimenti questi percorsi risultano improduttivi”. Se però le proposte formative sono calate nel mercato e sulle reali esigenze del mercato, la formazione assume un senso proficuo sia nell’una che nell’altra direzione.
Punzi (comunicazione Gal Luoghi del mito): no alla sovrapposizione di fondi e linee comunicative, per evitare sprechi e duplicazione delle risorse. Necessità di un’immagine coordinata (nel caso specifico della Provincia di Taranto) tra Regione Puglia, Pugliapromozione, GAL ed altre realtà territoriali.
Solazzo (dipendente dell’Istituto scolastico ospitante e fondatore di una onlus): tutela del territorio, della salute e delle realtà culturali della provincia di Taranto. La scuola deve quindi avere un ruolo nodale nella proposta didattica per lo sviluppo del territorio.
Santoro (guida turistica): necessità di riconoscimento dei profili culturali operanti nel territorio, soprattutto delle varie esperienze di attività di autoformazione ed aggiornamento costante.
Prugnola (IFOA Puglia): importanza delle lingue straniere (si veda intervento all’incontro precedente). Integrazione tra operatori dell’accoglienza, magari osservando quei contesti economici in cui l’interazione dei vari profili professionali funziona in modo virtuoso. Pianificazione di percorsi formativi di ospitalità dei nostri operatori nei contesti di eccellenza. L’integrazione tra i vari enti preposti alla formazione ed alla valorizzazione/promozione è fondamentale. L’esperienza, attraverso study tours, è necessaria, a partire già dal percorso scolastico (alternanza scuola-lavoro), passando dal percorso universitario, sino ai tirocini formativi. INTERVENTO “C. Claudi: precisazione sul discorso guide. Le guide straniere possono fare il percorso di riconoscimento secondo Dlgs. 2007. La regione non può disciplinare la figura della guida turistica autonomamente. E’ competenza Ministeriale, secondo quanto sta avvenendo nel tavolo tecnico istituito ad hoc. Tutto questo concordemente alla tutela delle guide già abilitate.”
Selicato (Centro Alti Studi Universitari): problema relativo al futuro del CIASU, la cui istituzione ha delle problematiche gestionali, ma che si pone in un contesto geografico e turistico di alta valenza: la Selva di Fasano. Possibilità di affidamento della struttura alla gestione di partner/finanziatori stranieri oppure di utilizzo del Centro per finalità formative regionali nell’ambito turistico.
Rosato (Unisalento): sembra avviato un processo di integrazione con le realtà amministrative regionali. In merito ai fabbisogni formativi: il contributo degli operatori alla redazione del catalogo delle figure professionali è stato purtroppo autoreferenziale e poco guidato dall’alto (anche perché tarato sulla base del catalogo della Regione Toscana, assolutamente differente dal caso pugliese). Il rischio è quello di creare figure troppo generiche, non inscrivibili in logiche pratiche del mercato effettivo delle imprese. Importante quindi che questo scollamento fra formazione e mondo delle imprese non si verifichi più. Per quanto attiene il mondo universitario, si ravvisa l’esigenza di razionalizzazione dei percorsi formativi, evitando duplicati e profili in uscita poco spendibili.
Antonaci (ITS per il Turismo ed i beni culturali): offerta formazione non universitaria nel settore terziario. La forma giuridica degli ITS è una fondazione di partecipazione (Università, enti di formazione, associazioni, imprese). Importante l’internazionalizzazione per intercettare e capire i nuovi mercati, al fine di tarare una opportuna proposta formativa.
INTERVENTO “C. Claudi: in collaborazione con l’Assessorato al Lavoro è stato proposto il progetto “lavoro per te” con sostegno all’occupabilità, dedicato alla mediazione in tempo reali dei fabbisogni lavorativi delle aziende. In questa maniera si compie un vero e proprio matching fra aziende ed Assessorato alla Formazione ed al Lavoro.
De Ruvo (Agenzia Unisco): tre profili di possibili utenti: 1) chi studia ancora, con un processo della durata di un anno in cui un piccolo gruppo di lavoro in azienda segue uno studente; 2) per chi si affaccia al mondo del lavoro: un percorso di formazione professionale anticipato da un un pre-orientamento, secondo la tecnica del job shadowing, seguendo un lavoratore per un intero giorno, per capire la reale attitudine a tale lavoro; 3) riqualificazione di chi già opera nel turismo (agganciando tutte le figure che interagiscono con il settore): offrire dei learnign week, con opportunità di scambio con operatori stranieri nel settore turistico. Premialità rispetto a chi le cose le fa bene, individuando delle buone prassi nella formazione professionale e nella reale operatività turistica.
Perrino (Associazione Hic locus est e guida turistica): importanza dei contenuti nell’ambito dei beni culturali. La loro erogazione è fondamentale ed è un anello debole della catena della comunicazione dei contenuti complessi che identificano la Regione Puglia. La varietà delle informazioni, delle competenze e delle conoscenze nel settore turistico-culturale è elemento strutturale del lavoro delle guide turistiche. Coordinamento con chi opera sul territorio, attraverso step successivi ed organici rispetto ad una visione ampia della filiera del settore turistico pugliese. Importante la collaborazione con case editrici operanti nel settore dei beni culturali: si potrebbe creare una repository di testi e contenuti multimediali per l’aggiornamento su temi specialistici.
Ruggiero: integrazione tra mercato globale e specificità territoriali. Partendo dalle realtà già esistenti nell’ambito della formazione in Puglia, si può proporre un’idea comune forte, esito del piano strategico di cui stiamo discutendo. Il tema del life long learning (anche valorizzando il learning informale) è fondamentale per l’erogazione di servizi qualificati e quanto più diversificati sulla base delle diverse esigenze dell’utenza.
Crudele (marketing territoriale): temi legati alla formazione continua degli imprenditori, come ad esempio dei laboratori di turismo esperienziale, mettendo a valore tutte le possibili offerte che gli operatori del territorio possono proporre. Si tratta di un’offerta non codificata e talvolta improvvisata, da rendere sicuramente in maniera più organica. In relazione al club di prodotto, individuando mercati specifici, l’operatore deve conoscere approfonditamente il settore, soprattutto se ci si interfaccia con i mercati stranieri, molto differenti fra di loro.
Manca (UniBa): short master organizzati sulla base del fabbisogno individuato con le associazioni di categoria. Si potrebbe pensare ad un Master abilitante per l’accesso alla professione di guida turistica.
Bosna: proposta pervenuta dal Comandante della Polizia municipale di Bari: creazione di un corso di formazione per operatori dei vigili urbani che operano in contesti turistici.
Luisa : open acces per la produzione scientifica dei materiali editoriali prodotti dalla Università pugliesi. Necessità di specializzazione tecnica, ma anche individuazione dei saperi abilitanti all’esercizio delle professioni turistiche.
Volpe: nell’incontro del 21 giugno a Lucera verranno costituiti dei gruppi di lavoro. Emerge un dato: è più facile fare analisi, meno proposte. Necessità di cambiamento e di messa in discussione, senza stravolgere troppo. Partire da piccole proposte concrete. Si avverte l’urgenza di fare sistema tra mondo della formazione strutturata ed aziende. Costituzione di un organismo permanente sulla formazione nel settore turistico che metta insieme esponenti del mondo scuola-Università, MiBACT (Polo Museale), Regione Puglia, imprese. Da ciò potrà derivare un aggiornamento del catalogo formativo e degli standard qualitativi essenziali. Cosa si insegna e come lo si insegna, qual è il profilo in uscita?
Fondamentale un innalzamento della qualità media dei soggetti formati attraverso questo sistema, senza sacrificare ovviamente le eccellenze. Utile quindi la costruzione di un sistema universitario pugliese, soprattutto per quanto riguarda i corsi di laurea magistrale e nei Master post-lauream (o scuole di specializzazione). Gli interventi regionali devono quindi favorire la connessione delle istanze provenienti dalle realtà formative, badando però alla qualità. Sperimentare all’interno del mondo della scuola delle proposte formative internazionali, che consentono di avere un approccio conoscitivo più aperto non solo verso le lingue straniere. Creare un sistema per cui nei luoghi della cultura della regione gli studenti possano sperimentare un approccio più pratico ai beni culturali. Fondamentale l’apporto del digitale nella fruizione e nella formazione in ambito turistico-culturale; si possono quindi creare dei luoghi di apprendimento digitali ed open access per tutti (guide turistiche comprese). Importante potenziare l’ospitalità diffusa e l’interazione con l’esperienza pratica e diretta con il substrato culturale ed economico della nostra regione. Interessante anche la proposta di personale delle forze dell’ordine adeguatamente formato per garantire sicurezza ed informazioni ai turisti (soprattutto stranieri) che arrivano nel nostro territorio.
Il rapporto conflittuale tra volontariato e professione: un tema sicuramente caldo in questo momento, in quanto legato alla mancanza di lavoro di questo paese. Non bisogna però confondere i ruoli tra gli specialisti/professionisti ed il terzo settore; il lavoro dei professionisti può e deve essere supportato dai volontari e dalle associazioni che valorizzano il nostro territorio e le specificità delle comunità locali.
In attesa dell’ultimo appuntamento di Lucera il 21 giugno, è necessario meditare e presentare delle proposte concrete, fattibili ed inseribili nel Piano strategico del Turismo 2016-2020.
Scandale: importante la data del 21 giugno, quando, divisi in gruppi di lavoro. L’idea è quella di presentare un business plan agganciabile ai fondi comunitari (FSE, FESR), da non considerare come un prodotto finito, ma implementabile sulla base delle istanze che di volta in volta si presenteranno.
Sono convinta che sia indispensabile una formazione di livello alto per un vero turismo culturale, come ho evidenziato nel primo incontro. Purtroppo non ho potuto essere presente ultimamente, ma seguo con interesse.
Se può interessare, propongo la mia competenza: laurea umanistica, conoscenza della storia del territorio (dirigo
una delegazione di Società di Storia Patria), docenza in Master post-laurea su Promozione del Territorio, Cultura dell’Accoglienza e Turismo Culturale, pubblicazione.