Interventi programmati
Luigi Coclite, Assessore Turismo, Marketing Territoriale, Spettacoli ed Eventi
Sta rischiando di passare un messaggio sbagliato: il turismo nella Città di Lecce registra un segno positivo, ma non possiamo lasciar passare tutto così com’è. Per questa ragione, in Giunta abbiamo approvato un documento programmatico da discutere in Regione, per continuare a far crescere non solo Lecce, ma l’intero territorio salentino. Regione, Comune, Enti pubblici e privati devono compiere dei passi, insieme, assicurando al territorio un futuro attraverso l’ottimizzazione ed il miglioramento del marketing e della promozione. In questi anni, ad esempio, ci sono state delle segnalazioni di disagio: oggi le prenotazioni avvengono via internet ed uno dei casi che ci ritroviamo ad affrontare con frequenza, ma che abbiamo ridotto, è quella della comunicazione ingannevole. In passato, ad esempio, abbiamo riscontrato situazioni in cui i B&B hanno inserito foto di strutture che travisavano la realtà e, talvolta, non possedevano alcuna autorizzazione per l’esercizio dell’attività. Ciò ha presentato ulteriori difficoltà quando il pagamento è avvenuto con bonifico, poiché non è stato possibile richiedere alcun tipo di rimborso. La responsabilità degli Enti, dunque, è quello di selezionare gli operatori che fanno il loro lavoro in modo professionale, rimuovendo le autorizzazioni a coloro che creano disagio alla collettività. Questa è l’occasione giusta per fare chiarezza, valorizzando la professionalità degli operatori.
Un altro esempio, è la nota che ho visto tempo fa su di un tavolino di un rinomato bar leccese, nella quale c’era scritto, in italiano, che i camerieri sono in grado di parlare in lingua inglese; tuttavia, la comunicazione fatta in quel modo è errata.
Bisognerebbe fare promozione seguendo un protocollo sul quale far convergere tutti; questo sarebbe un passo importante.
Quest’anno i dati sono straordinari, abbiamo un elevato numero di turisti stranieri, anche a causa delle situazioni in Turchia e Grecia. Enti pubblici e privati devono fare la loro parte. Mi auguro che i frutti di questo incontro siano giusti per tutti.
Loredana Capone, Assessore Industria Turistica e Culturale, Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali
Oggi ci occupiamo di promozione. Facciamo il punto della situazione strategica e lasciamo a voi lo spazio di fare progetti concreti.
Dal 2010 ad oggi il turismo pugliese ha registrato un +38,5%. Puglia Promozione ha permesso ai turisti di arrivare, ha fatto promozione della Puglia con un’attività costante e continua, che ha coinvolto Unioni dei Comuni, GAL, SAC, singoli operatori turistici, etc., generando non solo un risultato, ma anche una promozione frammentata che oggi necessita di una organizzazione. Bisogna presentarsi come un prodotto specifico che si vuole trasferire ad altri, non basta far venire i turisti.
Sui progetti che emergeranno dai territori, verranno coordinate le attività da fare nei prossimi dieci anni. Sebbene questo sia un arco temporale ampio e difficilmente prevedibile, è necessaria un’attività di pianificazione che prevedrà, altresì, azioni di adeguamento in corso d’opera.
Abbiamo detto che avremmo unito il turismo alla cultura, benché faremo un piano apposito per quest’ultima, date le sue peculiarità specifiche. Per il Piano Strategico della Cultura, infatti, esistono azioni che vanno specificate adesso e ampliate in seguito, come l’invito della Regione Puglia al Salone del Libro, che unisce il mondo della lettura a quello del cinema.
Unire la Puglia alla cultura vuol dire lavorare alla promozione di un segmento. Cosa dobbiamo promuovere? Il turismo culturale? Congressuale? Il mare? Il wedding? Il MICE? Il turismo del paesaggio, dell’ambiente? Il tavolo del prodotto deve intersecarsi, dunque, con quello della promozione. Bisogna scegliere chi promuove cosa, valorizzare il patrimonio inesplorato ed invenduto. Tale attività di promozione bisogna decidere come farla, con quali canali, con quale tipologia di innovazione, tenendo ben a mente che l’impresa culturale è diversa da quella turistica.
Dobbiamo arrivare ad un patto con cui costruire le formule di incentivazione per il futuro, chiedendoci in quale modo usare le risorse.
Abbiamo la fortuna/obbligo di avere le deleghe allo sviluppo economico, al turismo, alla cultura ed alla ricerca. Se non coordiniamo adesso le risorse, quando lo facciamo? Utilizziamo il POR a servizio di una strategia, che non è imposta ma semplicemente indirizzata dall’Unione Europea. L’uso dei Fondi Europei per i beni culturali, ad esempio, consentirebbe di restaurare beni immobili; a questo, però, deve seguire un piano di gestione in grado di dare occupazione, poiché di ogni euro speso va valutato l’impatto economico. Dare in gestione dei beni culturali ad un’impresa dà la certezza del riverbero sull’indotto, mentre per un’associazione sarebbe attività di volontariato. Una valida alternativa per la creazione di valore economico, dunque, potrebbe essere impiegare entrambi i soggetti con le loro competenze, per migliorarne il lavoro, nonché i risultati.
Il bene culturale è un bene complesso, che diventa attrattore anche quando non ha un perimetro delle mura. I menhir, i dolmen, il parco, i resti archeologici sono un patrimonio culturale, come Torre Guaceto, i quali non rientrano ancora nel piano culturale, ma il prossimo bando sarà mirato alla loro valorizzazione.
I cinema ed i teatri come si coniugano con questo? Vanno rivitalizzati assieme ai centri storici ed il turismo. Tutto dev’essere messo in sinergia, superando i limiti del parcheggio e della destinazione d’uso dei locali, promuovendo, ad esempio, un altro modello come il risto-cinema/teatro di Parigi. Ma chi lo decide? Il gestore del teatro o il sindaco? Devono deciderlo insieme. Siete qui per questo.
Voglio chiudere facendo riferimento all’innovazione ed a quanto questa si insedia nella nostra attività. Nel tavolo dedicato all’innovazione c’erano 100 iscritti/operatori. Operatori dell’innovazione. Quello è il tavolo che più di altri ci dà il senso che ancora l’integrazione delle competenze non è nelle nostre corde. Non si conoscono i fabbisogni se non si conoscono le tecnologie in grado di soddisfarli. Ieri abbiamo presentato con l’Ansa nazionale l’applicazione che usa le informazioni giornalistiche dei luoghi per fare promozione del territorio. Tutto questo si accompagna a nuovi bisogni delle strutture ricettive. Inoltre, vicino alle aree costiere non ci sarà ancora la connessione. Come possiamo intervenire? Facendo promozione in maniera integrata e professionale. Oggi significa il 7% del PIL, ma dobbiamo crescere e diventare una rete di servizi che potenzia le proprie capacità.
Amedeo Maizza, Presidente Tavolo Promozione
È stato detto che la comunicazione è frammentata. Comunicare una destinazione comporta la definizione dell’identità che viene veicolata dalla fonte emittente della comunicazione. Un territorio così vasto e pieno di attrattori presenta diverse criticità ed opportunità, date dalla tecnologia, ma anche da metodi di comunicazione attrattivi per la loro storicità, come quella cartacea, perché rendono caratteristica tale forma di comunicazione.
Mentre ascoltavo l’Assessore mi chiedevo perché comunicano le organizzazioni? Per generare un plus di valore. Nella destinazione turistica questo valore deve essere condiviso con il territorio e questo è un tema sul quale vanno sviluppate delle riflessioni. Durante il primo incontro di questo tavolo tecnico, ci siamo posti tre interrogativi. Se comunichiamo per essere noti, riconoscibili e differenti rispetto agli altri, dobbiamo chiederci cosa comunicare: la Puglia è un territorio vasto, lungo, differenziato, di cui dobbiamo far emergere le peculiarità. Oggi nella competitività si vince essendo differenti. Questa è la variabile centrale dei territori.
La seconda direttrice è a chi comunicare: target e clienti ideali. Se è vero che vogliamo che il turismo porti valore al territorio e non lo depauperi, è necessaria una strategia che ci renda responsabili rispetto alle generazioni future e consenta di indirizzare gli sforzi verso queste linee direttive.
La terza domanda è come comunicare, che non fa riferimento unicamente ai tradizionali canoni di comunicazione, ma anche alle singole attività che poniamo in essere per attrarre i turisti. È necessario che ci siano un’attività di formazione e di innovazione, nonché delle metodologie compatibili con le finalità dei messaggi.
Nell’incontro odierno vorremmo fare il punto su alcune proposte progettuali, partendo dalle criticità emerse nel precedente incontro del tavolo “Promozione”, come:
- identità, prodotti e pianificazione – carenza di una chiara connotazione dei territori che consenta la creazione di una identità a cui ricondurre aree limitrofe, così da armonizzare, indirizzare e valorizzare la vocazione territoriale; assenza di una pianificazione dell’offerta turistica, in termini di standard e programmazione degli eventi da proporre ai turisti ed a cui partecipare per promuoversi;
- coinvolgimento & integrazione – necessità di avere una maggiore partecipazione da parte di tutti gli attori; temi ricorrenti sono la formazione e la digitalizzazione;
- canali ed incentivi alla promozione dell’offerta turistica – come il miglioramento delle funzioni del portale istituzionale, la carenza di interlocutori nei mercati esteri, etc.;
- informazioni a/per i turisti – assenza di informazioni on-site ed eccesso di informazioni off-site; mancanza di materiale informativo di carta stampata prodotto dalla Regione, anche tradotto in lingua. È un elemento importante da considerare per dare un’immagine coerente con lo standing che, come territorio e destinazione, vogliamo individuare e corroborare.
Alfredo De Liguori, Coordinatore del Tavolo Promozione
Il “Prodotto” è molto importante e collegato al tavolo “Promozione”. È emerso l’obiettivo forte e chiaro di aggregare l’offerta, di definire le linee di prodotti. A ciò, si aggiungono la valorizzazione del prodotto mare, ritenuto strategico, così come della Fiera del Levante, per via del suo ruolo per la Città di Bari; inoltre, è stato richiesto di sviluppare una piattaforma web che funga da contenitore di tali prodotti.
Di seguito si propone una sintesi degli altri tavoli.
- Accoglienza: l’informazione turistica è uno dei punti deboli; maggiore attenzione alla governance degli IAT ed al marketing territoriale.
- Infrastrutture: costruzione e valorizzazione delle ciclovie, della mobilità dolce, etc. (per la Puglia, in realtà, si tratta di mettere insieme quanto già fatto); integrazione fra collegamenti principali ed entroterra; sviluppo di nuove modalità aeree; valorizzazione delle strutture portuali; turismo nautico.
- Formazione: tema trasversale. Analisi reale dei fabbisogni formativi; università, imprese, mondo della cultura, vanno integrati; coordinamento università con specializzazioni e corsi formativi differenti sul tema del turismo; scuola permanente; potenziamento e-learning; turismo enogastronomico.
- Innovazione: tema trasversale. Certificazione di qualità, tutorial ad hoc, webinar, nuove tecnologie a servizio dell’accessibilità; digital e social, piattaforma che unisce fonte dei social network e progetti del territorio.
- Prodotto: Club di prodotto e promo-commercializzazione.
- Promozione: attivare nuovi strumenti per il co-marketing fra soggetti pubblici ed iniziative di co-produzione; sostenere produzioni cinematografiche che promuovono il territorio; favorire la promo-commercializzazione di prodotti definiti, proporre un prodotto forte. Anche per noi la promozione diventa di prodotto.
Irenella Sardone, Coordinatore del Tavolo Promozione
Uno degli aspetti maggiormente critici nel nostro tavolo è la numerosità delle fonti emittenti, pertanto assume un ruolo fondamentale la pianificazione di tutte le nostre mosse, partendo dalla partecipazione a fiere, per rendere tutto più ordinato. Sarebbe necessario un piano di comunicazione unico per tutte le campagne ed anche la cultura ne è interessata, come tutto il resto.
Si specializza la comunicazione, con particolare attenzione agli strumenti social, ponendo attenzione a non tradurre meramente i testi in un’altra lingua, ma adottare strumenti di decodificazione per ogni mercato tipo.
Diffondere il materiale cartaceo agli operatori ed attivare il piano di comunicazione e di crisi se necessario, rovesciando i casi di portata nazionale (si pensi a Gallipoli, la cui immagine e reputazione potrebbero essere modificate attraverso la chiamata di artisti e non solo di deejay negli eventi organizzati).
Potenziare le media relation con gli influencer, gli uffici stampa digitali e tradizionali.
Infine, condurre un monitoraggio in itinere ed ex-post per controllare e riprogrammare le azioni attuate.